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 Dieta mediterranea: meno rughe e tumori



 Tutta colpa della mela. Di quel simbolico frutto citato nella storia biblica, nella mitologia e nelle fiabe: la mela di Eva, il pomo della discordia che in Omero causò la guerra di Troia, fino alla mela di Biancaneve. Fra le sue virtù, proprietà depurative e digestive, un toccasana per la bellezza della pelle. Considerata un beauty food per eccellenza, la mela non è l’unico alimento ad annoverare fattori antietà.    

Nel 2004 muore, all’età di cento anni, Ancel Keys, il biologo e fisiologo americano che scoprì il valore dell’alimentazione e dello stile di vita del Cilento (stile da lui ribattezzato Dieta Mediterranea). Sua moglie Margaret, chimica, muove invece a novantasette. Una longevità che depone a favore del regime dietetico mediterraneo. Certo, oggi le conclusioni dei Keys oggi non sorprendono, ma quando negli anni Settanta codificano questo regime alimentare “dieta mediterranea”, è una rivoluzione.

 

Ma non si tratta solo di mangiare bene, i coniugi ricercatori scoprono che conta anche lo stile di vita. Innumerevoli studi scientifici nel tempo convalidano il ruolo preventivo della dieta mediterranea nei confronti delle patologie croniche, tanto che oggi è considerato il modello alimentare più appropriato in termini di riduzione del rischio di obesità, malattie cardiovascolari, disturbi neurodegenerativi, persino tumori.

 

 

Che significa dieta mediterranea? Essenzialmente alimenti semplici, genuini, colti nella loro stagionalità, ricchi di antiossidanti e grassi insaturi. Di questo, e di molto altro ancora, ne parla Nicola Sorrentino e Pucci Romano in ‘Beautyfood. La dieta della bellezza’, Sperling & Kupfer Editore. Spiegano nel testo gli autori: “La dieta mediterranea prevede un apporto quotidiano del 50-60% di carboidrati, del 15-20% di proteine e del 25-30% di lipidi. La percentuale proteica deve comprendere soprattutto quelle vegetali piuttosto che quelle animali, dando la preferenza a legumi e cereali rispetto a carne rossa e uova. È caldeggiato il consumo di carne bianca rispetto a quella rossa, più pesce e occasionalmente dolci. Infine, la dieta mediterranea prevede una drastica riduzione di insaccati, super alcolici, zucchero, burro, formaggi grassi e salse. Importante l’integrazione di verdura e frutta fresca, ricche di vitamine, fibre e sali minerali. Per insaporire i piatti, invece, largo uso di erbe aromatiche, spezie, aglio e cipolla.

 

E fa bene anche alla pelle.

“Ideale per tenere a bada i livelli di colesterolo, la pressione, la glicemia e per la salute di cuore, cervello, arterie e vene, la dieta mediterranea aiuta anche a mantenere giovane la pelle, contrastando l’insorgenza delle rughe”, si legge nel testo.

 

Uno studio (Effects of Long-Versus Short-Term Exposure to the Mediterranean Diet on Skin Microvascular Function and Quality of Life of Healthy Adults in Greece and the UK), condotto dal Department of Nursing and Midwifery, Faculty of Health and Wellbeing, Sheffield Hallam University (Gran Bretagna) e pubblicato su Nutrients nell’ottobre del 2019, comincia a dare una spiegazione del fenomeno.

Il lavoro è il primo a confrontare gli effetti della dieta mediterranea sul microcircolo cutaneo e al contempo sulla qualità della vita. “Per questo – affermano i ricercatori nello studio - abbiamo testato l’approccio dietetico su un gruppo di persone provenienti dalla Gran Bretagna per 4 settimane, mentre il gruppo di controllo proveniva dalla Grecia e seguiva la dieta da almeno 5 anni. I risultati suggeriscono che serve più di un mese per avere dei benefici tangibili sulla microcircolazione, mentre la qualità della vita sembra migliorane comunque in sole 4 settimane.   

La dieta mediterranea si prende cura della pelle perché ricca di pesce azzurro, ottima fonte di omega-3, acidi grassi polinsaturi dall’azione antiossidante. Così come di vitamine e polifenoli da frutta e verdura dell’area del Mediterraneo.

 

Gli autori di Beautyfood avvertono: “Attenzione, invece, ai carboidrati: la dieta mediterranea ne è ricca, ma un consumo eccessivo di pasta, pane e zuccheri raffinati può innescare meccanismi di glicazione nell’organismo, che accelerano l’invecchiamento cutaneo”.

 

Gli antiossidanti contenuti nei cibi della dieta mediterranea diminuiscono l’incidenza del rischio di tumore cutanei, in particolare di melanomi e carcinomi basocellulari. È quanto emerso da uno studio (Mediterranean dietary pattern and skin cancer risk: A prospective cohort study in French women), condotto dall’Università di Versailles Saint Quentin en Yvelines e dall'Istituto nazionale francese della sanità e della ricerca medica (INSERM), pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition nell’ottobre del 2019.

 

Scopo dello studio, esplorare le relazioni tra l'aderenza alla dieta mediterranea e il rischio di cancro della pelle: il melanoma che riguarda i melanociti, e i tumori che riguardano i cheratinociti, ossia il carcinoma basocellulare e a cellule squamose.

 

Spiega Magda Belmontesi, dermatologa a Milano e Vigevano: “I tumori della pelle sono i più comuni in tutto il mondo e la loro incidenza è aumentata negli ultimi decenni. L'esposizione ai raggi UV è il principale fattore di rischio ambientale per i tumori della pelle e attualmente l'unico fattore su cui si può basare la prevenzione”.

 

La ricerca pubblicata su The American Journal of Clinical Nutrition coinvolge 98.995 donne francesi di età compresa tra 40 e 65 anni. I risultati portano a un’associazione diretta tra aderenza alla dieta mediterranea a riduzione del cancro della pelle. Antiossidanti, come il carotene, vitamine A, C ed E provenienti da frutta e verdura, così come i polifenoli da vino e olio d'oliva, antiossidanti e antinfiammatori, attenuano il danno ossidativo indotto dai raggi UV e agiscono come agenti chemiopreventivi per il cancro della pelle.

 

La positività, riscontata su melanoma e carcinoma basocellulare, non sarebbe però così evidente per il carcinoma a cellule squamose.

 

“Probabilmente – ipotizza Belmontesi – il carcinoma a cellule squamose si sviluppa attraverso percorsi diversi rispetto agli alti tipi di cancro della pelle. Ad esempio, melanoma e carcinoma basocellulare sono noti per essere associati a scottature durante l’infanzia e all’esposizione intensa e intermittente al sole, mentre il carcinoma a cellule squamose è di norma generato dall'esposizione cronica e cumulativa al sole”.