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Obiettivo: niente errori al sole

Obiettivo: niente errori al sole
Sappiamo che fototipi più chiari sono quelli maggiormente a rischio di eritemi e scottature, mentre quelli più scuri sono soggetti a macchie solari. Come pure sappiamo che le carnagioni chiare difficilmente si abbronzano, mentre quelle scure raramente si scottano.

Tuttavia non di rado ci si scotta, perché si lesina con il solare o lo si applica con una certa superficialità, ma soprattutto si parte col piede sbagliato, scendendo a pericolosi compromessi con il fattore di protezione solare.
“Che invece – spiega Magda Belmontesi, dermatologa – non può  scendere sotto un SPF 50 per i fototipi 1 e 2, con carnagione, capelli e occhi chiari. Tipologie che sono altresì sensibili all’azione del calore, quindi agli infrarossi, per i quali, non essendoci protezione, vanno prese misure cautelative, contrastando il danno cutaneo con attivi antiradicali liberi”.

“I fototipi 3 e 4, rischiano meno scottature ed eritemi ma sono più esposti a macchie e lentigo solari. In questi casi conviene mettere in valigia una protezione alta (SPF 50), per poi passare gradualmente a una media (SPF 30). Salendo con il fototipo, quindi 5 e 6, si impennano i rischi di macchie, mentre si azzerano le scottature. In questi casi ci si può avvalere di una protezione bassa (Spf 10-15), assicurandosi comunque una protezione anti-UVA”.

Sole che vai…

Le abitudini, come i pregiudizi, sono difficili da cambiare.
Ad esempio spesso si crede che stare sotto l’ombrellone consenta di crogiolarsi in spiaggia incuranti dei raggi solari.
E invece non è così. “Anche attraverso il tessuto dell'ombrellone una parte dei raggi UV passa ugualmente, senza considerare il riverbero della sabbia. Per questo conviene alternare passeggiate sul bagnasciuga o bagni in mare, che rinfrescano, riattivano la circolazione e, tra l’altro, fanno sentire le gambe più leggere, suggerisce Magda Belmontesi. 

Nuvole in vista, quindi posso evitare di spalmarmi il solare.
Niente di più sbagliato. “Le nuvole filtrano solo una piccola parte dei raggi solari. Ciò significa che gli UVB esercitano ugualmente la loro azione dannosa soprattutto nelle ore centrali della giornata, mentre gli UVA possono ugualmente produrre i loro effetti nocivi per tutto l’arco della giornata”, avverte la dermatologa.