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È inverno: proteggiti da sole e inquinamento

È inverno: proteggiti da sole e inquinamento
Ormai sappiamo che le radiazioni UVB sono più intense a mezzogiorno e nelle ore immediatamente prima e dopo, ossia tra le 10 del mattino e le 3 del pomeriggio, soprattutto durante la primavera inoltrata, in estate e nella prima parte dell’autunno. Anche se in inverno gli UVB e UVA sono meno concentrati, possono comunque danneggiare la pelle e gli occhi.
I raggi UVB crescono in intensità con l’altitudine, quindi sono più potenti in montagna, e la latitudine, ossia man mano che ci si avvicina all’equatore.
I raggi UV, poi, “rimbalzano” sulle superfici riflettenti come acqua, sabbia e neve. Ecco perché sia un nuotatore che uno sciatore possono essere colpiti dai raggi dall’alto come dal basso. E se è vero che la concentrazione degli UVA rimane uguale tutto il giorno, per tutto l’anno, è altrettanto vero che il danno cutaneo che provocano è più difficile da rilevare a causa della sua cronicità.
Insomma il sole può causare danni significativi anche durante i mesi invernali. Difendiamo la nostra pelle.

L’esperto risponde
Sulla necessità della protezione non si discute. Ma cosa si rischia se non ci si protegge correttamente? “Tra i danni causati dalle radiazioni ultraviolette del sole, a parte ovviamente le ustioni, c’è la vasodilatazione, deleteria in cuti sensibili e predisposte alla couperose. Poi si assiste alla distruzione della struttura che sostiene la pelle, il cosiddetto fenomeno dell’elastosi solare, che tra l’altro favorisce la comparsa prematura delle rughe”, risponde Magda Belmontesi, dermatologa. “Purtroppo però la faccenda non finisce qui. Le radiazioni possono favorire l’avvento di reazioni indesiderate ai farmaci e danni oculari, lesioni pre-cancerose e tumori cutanei. Tra l’altro, effetti come il foto-aging o la mutazione cellulare sono di natura cumulativa e possono impiegare decenni per manifestarsi. Senza contare che la pelle conserva memoria di tutti i danni cui è stata esposta nel corso della vita”.

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Pelle sensibile? Alza lo scudo
. I prodotti solari di oggi contengono per legge precise concentrazione di filtri UV. In particolare, secondo la Raccomandazione Europea del 22 Settembre 2006, la percentuale degli anti-UVA deve essere uguale o superiore a un terzo di quella anti-UVB. La gamma di Anthelios de La Roche-Posay si spinge oltre, assicurando un rapporto uguale o superiore a 2, che arriva fino a un indice PPD 42 (Permanent Pigment Darkening), ossia quello che testa la protezione contro gli UVA, che così rinforzata previene anche le allergie solari.
Il prodotto? Anthelios XL crema morbida con SPF 50+ che, grazie al sistema filtrante brevettato Mexoplex®, che permette di utilizzare un ridotto contenuto di filtri chimici, aumentando così la tollerabilità rispetto alle formule precedenti.

‘Smog fotochimico’? Blocca le reazioni a catena. I radicali liberi indotti dalle radiazioni solari danneggiano le strutture e il metabolismo delle cellule, compromettendone l’esistenza. Se a questo si aggiunge l’effetto delle polveri inquinanti, si crea una miscela potenzialmente tossica per la pelle. Le polveri sottili presenti nell’aria inquinata si depositano sulla pelle occludendo i pori, limitando quindi l’ossigenazione cutanea, e alterano la composizione del film idrolipidico. In più, sotto l’azione dei raggi solari, si trasformano, creando uno stress fotochimico foriero di radicali liberi. Che, a loro volta, ossidano i diversi componenti delle cellule.
Il prodotto? Brightening UV Defense SPF 30 di SkinCeutical che, Grazie al sistema brevettato di filtri UVA/UVB con Mexoryl® SX e XL
garantisce una protezione fotostabile ad ampio spettro. In più, l’estratto di menta allo 0,05% previene la comparsa di macchie, mentre quello di mais allo 0,1% e la vitamina E allo 0,25%, ad azione antiossidante, proteggono la pelle dall’inquinamento.